Roberto Deboni DMIsr
2020-03-29 09:04:53 UTC
Se non vogliamo trovarci a pagare un prezzo fatale per
l'economia italiana e quindi il bilancio pubblico occorre
recuperare le troppe giornate di lavoro perse finora.
Occorre considerare questi mesi come di una specie di
anticipazione delle vacanze estive ovvero cancellare le
ferie estive e considerarle come mesi lavorativi ordinari.
Altrimenti il metodo della cassa integrazione usato ora, come
soluzione a breve, sara' uno dei chiodi finali sulla bara
riservata alla "economia italiana".
Dobbiamo dedicare questi mesi a preparare il mondo del lavoro
ad una serie di regole e convenzioni che riducano al minimo
la possibilita' di contagio ovvero contenere la diffusione
entro un limite che il sistema sanitario sia in grado di gestire.
Ma almeno da giugno la macchina produttiva deve ritornare in
piena produzione.
E' probabile che i prossimi anni vedranno mesi invernali
critici, in cui diventera' tradizione chiudersi in casa,
mentre i mesi estivi potrebbero essere quelli di maggiore
attivita' lavorativa.
Tutto questo fino a che: o non si trova una cura efficace,
o si formi l'immunita' del gregge, oppure arrivi un vaccino
che duri almeno 4-5 anni di efficacia, salvo massicce
periodiche campagne di richiamo ?
PS: la rete elettrica va potenziata per fare spazio al
maggiore consumi dei condizionatori durante i mesi estivi
diventati lavorativi, con probabile picco di domanda che
potrebbe arrivare vicino a 80 GW.
l'economia italiana e quindi il bilancio pubblico occorre
recuperare le troppe giornate di lavoro perse finora.
Occorre considerare questi mesi come di una specie di
anticipazione delle vacanze estive ovvero cancellare le
ferie estive e considerarle come mesi lavorativi ordinari.
Altrimenti il metodo della cassa integrazione usato ora, come
soluzione a breve, sara' uno dei chiodi finali sulla bara
riservata alla "economia italiana".
Dobbiamo dedicare questi mesi a preparare il mondo del lavoro
ad una serie di regole e convenzioni che riducano al minimo
la possibilita' di contagio ovvero contenere la diffusione
entro un limite che il sistema sanitario sia in grado di gestire.
Ma almeno da giugno la macchina produttiva deve ritornare in
piena produzione.
E' probabile che i prossimi anni vedranno mesi invernali
critici, in cui diventera' tradizione chiudersi in casa,
mentre i mesi estivi potrebbero essere quelli di maggiore
attivita' lavorativa.
Tutto questo fino a che: o non si trova una cura efficace,
o si formi l'immunita' del gregge, oppure arrivi un vaccino
che duri almeno 4-5 anni di efficacia, salvo massicce
periodiche campagne di richiamo ?
PS: la rete elettrica va potenziata per fare spazio al
maggiore consumi dei condizionatori durante i mesi estivi
diventati lavorativi, con probabile picco di domanda che
potrebbe arrivare vicino a 80 GW.