Roberto Deboni DMIsr
2019-10-21 15:35:02 UTC
"Noi abbiamo 5,5 milioni di immigrati che lavorano,
mandano i figli a scuola, pagano tasse e contributi
e producono il 10% del PIL ..."
e' l'incipit di tanti interventi di chi vuole spalancare
le porte al parassitismo migratorio, e nel contempo
spingere sempre piu' giovani italiani ad abbondare le
zone che piu' vengono disastrate da tale politica di
crumiraggio del lavoro.
Qualcuno si e' preso la briga di guardare un po' meglio
i conti, specialmente da quando le tesi della quinta
colonna renziana nella persona del sig.Tito Boeri e'
stata messa sotto osservazione dal nuovo governo.
<https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2018/07/05/ecco-
costi-e-benefici-bilancio-degli-stranieri-che-vivono-in-italia/4471810/>
Secondo questo giornalista, i conti sono in pareggio.
Tutto bene lo stesso ? Per nulla, perche' in Italia ci
sono un numero di disoccupati pari al numero di migranti,
il che dovrebbe dare ragione di riflessione anche ai piu'
ottusi. Traduzione: per ogni crumiro che paga contributi
va aggiunto il costo sociale per il bilancio pubblico ed
INPS di un italiano disoccupato, specialmente se giovani,
il che significa che in futuro avremo un giovane senza
contribuzione pensionistica, ovvero un carico sociale a
lungo termine. Io ogni caso, scorriamo qualche numero:
E' numeri dall'anno scorso: il 9% del Pil è prodotto
dagli immigrati. 600mila gli imprenditori immigrati.
E poi:
"E sulla necessità di stranieri per pagare le pensioni agli
italiani, l'ufficio parlamentare di bilancio conferma la
stima dell'Inps."
ATTENZIONE: questo sopra e' solo una questione di cassa.
In realta' e' come usare un fido bancario (i contributi
dei migranti sono un "prestito" e non una pagamento a
fondo perduto) per pagare le spese correnti: prima o poi
qualcuno dovra' restituire quei soldi.
E poi:
"Per il ministero dell’Economia nel 2018 la gestione dei
migranti ci costerà 4,6 miliardi, l’Europa ne mette
80 milioni, ..."
Una cifra irrisoria, che avrebbe dovuto essere scritta
cosi': 0,08 miliardi.
"... ma ci “permette” di non contabilizzare le cifre nel
deficit."
Il fatto che l'Europa ci permette di non contabilizzare
quelle cifre nel calcolo del rapporto debito/PIL per il
rispetto dei parametri europei, non significa che il
debito sparisce. Quei 4,5 miliardi qualcuno li deve pagare.
A quanto ammonta l'esborso attuale dei redditi di
cittadinanza ?
E poi:
"Dai circa 2,4 milioni di occupati stranieri, la fondazione
Leone Moressa stima un apporto al Pil nel 2015 (ultimi dati
disponibili) di 130 miliardi, quasi il 9%; per Confindustria
sono 120."
Una parte di questi se ne vanno subito via:
"Mentre 5,5 miliardi sono le rimesse che mandano in contanti
nei paesi d’origine, denaro quindi non speso in Italia."
Forse potranno sembrare pochi rispetto al PIL, ma guardate
meglio la cifra e paragonatela al costo della gestione dei
migranti. Potremo fare pagare tale costo direttamente ai
migranti ?
E poi gli imprenditori:
"Secondo Unioncamere sono 600mila e rappresentano
il 42% dell’aumento delle imprese registrato in
Italia nel 2017."
Chiariamo che questi imprenditori non sono "se non
ci fossero loro, non ci sarebbe il nulla".
In realta' questi imprenditori "scacciano" gli
italiano, esattamente come il nigeriano che lavora
a 2 euro all'ora scaccia il manovale italiano.
Nel settore edile, ad esempio, i migranti fanno prezzi
stracciati perche' (chi ha avuto l'esperienza di averl
per i lavori dei propri fabbricati potra' confermare):
a) non hanno intenzione di restare stabilmente in Italia,
ma molti hanno gia' preventivato di chiudere (ed i primi
l'hanno gia' fatto) dopo pochi anni, e dato che
l'intenzione e' di uscire dall'Italia, tornando nel paese
d'origine, non hanno timore delle conseguenze civili
(cause di natura economica) di lavori malfatti.
b) lavorano per molti meno, gli autonomi migranti non
si differenziano in questo dai lavoratori migranti,
spesso lavora un clan famigliare, con i rapporti
economici gestiti come comune, buona parte in nero
c) non gliene frega nulla delle norme e delle leggi sulla
sicurezza e sulle installazioni, perche' la burocrazia di
controllo e repressione in Italia e' cosi' lenta, che
quando finalmente arriva la sanzione hanno gia' chiuso
l'attivita' e sono "espatriati" (quindi non raggiungibili)
Nel settore della ristorazione non e' diverso, ed i NAS
possono raccontarvi storie di orrore di cio' che trovano.
Ovviamente un italiano raramente ha lo stomaco per fare
cose simili, anche perche' l'ipotesi di fuggire all'estero
per non finire in carcere, non e' in cima alle scelte di
un italiano. Per uno straniero invece si tratta di tornare
a casa, portandosi con se i soldi raccolti.
In altre parole quei 600'000 imprenditori includono anche
tanta illegalita' e violazione di norme di salute e
sicurezza, rendendo l'Italia un paese piu' rischioso per
i suoi cittadini. Senza dimenticare i danni economici per
rifare lavori malfatti o ripristinare situazioni dove e'
stato portato via del valore. Costi che andrebbero
quantificati: anche se fossero solo un 10% del fatturato,
viene fuori una cifra da non scherzare.
Inoltre i lavoratori autonomi italiani che hanno rinunciato
diventano un peso per lo Stato italiano. Una volta che
hanno finito i risparmi, hanno diritto all'assistenza
sociale; vogliamo contabilizzare questo costo, a carico
anche dell'INPS, oltre che degli enti locali ?
"Immigrati regolari, che pagano contributi e tasse:
7,2 miliardi solo di Irpef nel 2016."
Qui e' facile un conteggio statistico alla trilussa:
7'200'000'000 / 5'500'000 = 1'309 euro/pro-capite
Quello medio italiano e' di 10'800 euro/pro-capite
E' chiaro che il livello di tassazione (pressione
fiscale) apportato dai migranti e' 8 volte meno
di quello nazionale. Se prosegue la sostituzione
etnica, avremo un paese sempre piu' povero, sempre
con meno risorse. La matematica qui e' semplicistica,
ma inequivocabile, con un chiaro segno di cosa
riceve il paese. Saranno qualche euro in piu' o in
meno, ma l'ordine di grandezza e' incolmabile.
E poi abbiamo gli evasori migranti:
"Gli irregolari, circa 500 mila (ammesso che non abbiano
varcato le frontiere), sono per lo più un costo. Unico
ricavo per lo Stato: le imposte indirette sui consumi."
Il che e' un argomento in piu' per la mia tesi che si
vada ad abolire le imposte dirette sui lavoratori
dipendenti ed autonomi. Ma in cambio portare l'IVA al
30%-35%, a quanto occorre per pareggiare le mancate
entrate, detratti pero' gli enormi risparmi (su tutto
il sistema di acquisizione, controllo, esazione,
lotta all'evasione).
L'IVA la 30%-35% renderebbe l'Italia un paese costoso
per i migranti, costretti cosi' a contribuire fiscalmente
alla pari dei cittadini italiani, e forse l'Italia non
sarebbe piu' cosi' appettibile.
"Tre quarti di colf e badanti nelle case italiane sono
stranieri: filippini, ucraini, peruviani. Per lo più
regolari grazie alle sanatorie del 2008 e 2012."
Sarebbe il caso di conoscere "quanti" sono i regolari.
"Non hanno portato via lavoro agli italiani, perché
nonostante l’11% di disoccupazione (il 33% tra i giovani)
sono posizioni poco richieste."
Questa e' la stessa logica degli schiavisti del cotone
americani. Dato che nessuno locale e' disposto a lavorare
per il solo vitto ed alloggio ed una mancia, allora
importiamo schiavi neri dall'Africa.
L'idea che invece dovremo istituire i servizi necessari
a livello pubblico, con personale stipendiato a livello
decente per una nazione che vuole dirsi civilizzata,
non passa proprio per la testa a chi e' in un vero
razzista nelle azioni, nonostante i declami del contrario ?
"Come non lo portano via gli stagionali semi-schiavi, in
gran parte africani irregolari, che raccolgono pomodori
nel Salento o nella Piana di Gioia Tauro, dove la
disoccupazione giovanile supera il 50%."
Quando ho letto questa frase, mi sono vergognato di essere
concittadino dell'autore di quelle parole. Se non capite
perche', e' inutile che ve lo spiego, come lo sarebbe a
spiegare al Ku Klux Klan che siamo tutti uguali.
"Che gli immigrati facciano “lavori che gli italiani non
vogliono più fare”, o meglio che nessuno dovrebbe fare
in quelle condizioni, è una realtà."
Il fatto che nessuno (o quasi, disperati ci sono ovunque
ed in ogni tempo) sia disposto a raccogliere il cotone
per un mero vitto ed alloggio, non e' la scusa per
importare dall'estero chi e' disposto ad accontentarsi.
Ma il termine "crumiro" e' proprio scomparso del tutto
dal lessico comune nazionale ?!!! Dove sono finiti i
sindacalisti del secolo scorso, quelli VERI!!!
Oggi i cosidetti "sindacalisti" si comportano in realta'
come rappresentanti dei fasci delle corporazioni,
intenti a difendere l'orticello dei loro iscritti.
Come se fosse quello l'ideale comunista e/o socialista.
Scusate, ma ho avuto un momento di profonda nausea.
"Il nostro sistema produttivo ha poca necessità di persone
qualificate ..."
Se si punta a competere sul costo del lavoro invece che
sulla automazione e meccanizzazione, questa e' ovvio.
Ma attenzione, cosi' ci troviamo a farci battere dalla
concorrenza olandese nel mercato dei pomodori !!! Un
paese dal clima sfavorevole, con una manodopera
qualificata a *NON* stagionale, cioe' stipendiati regolari,
che batte alla grande in prezzi e qualita', la produzione
di un paese mediterraneo. Basta questa osservazione per
capire, che a parte gli interessi di latifondisti e
e concrezioni di interessi storici (come i "caporali"),
l'opzione delle "persone poco qualificate" e' perdente,
ci riporta l'Italia agli anni '50.
".... e così molti disoccupati, non trovando un lavoro
all’altezza delle aspettative, non lo cercano più."
E poi:
"Così abbiamo un tasso di attività di 10 punti più basso
rispetto ai principali Paesi Ue."
Se la soluzione stupida e' quella di pensare che importare
migranti farebbe aumentare il tasso di attivita' ... e' da
idioti! C'e' una questione aritmetica: se per ogni
migranti, creo un disoccupato, l'equazione non ha soluzione.
Cretini!
"Gli immigrati versano 8 miliardi di contributi annui e ne
ricevono 3 in prestazioni: un saldo positivo di 5 miliardi."
In questa cifra pero' non e' calcolato il peso del sostegno
economico presente dei 5,5 milioni di disoccupati causati
dai migranti.
In queste cifra non e' calcolato il costo della pensione
che dovra' essere data in cambio in futuro ed il costo
della pensione sociale che dovra' essere data all'italiano
che non avra' praticamente potuto lavorare per tutta la vita.
"... per Inps servono i contributi di 140 mila immigrati
in più ogni anno."
Oppure serve di tagliare l'enorme carico delle baby
pensioni, di diritti acquisiti senza relativi contributi,
dei privilegi immeritati o ottenuti in conflitto di
interessi (quando chi decide la cifra e' il beneficiario).
"O dovrebbero emigrare meno gli italiani: nel 2016 se ne
sono andati in 115 mila."
Dovremo togliere tutti gli ostacoli posti dal sig.Berlusconi
e culminati con il sig.Monti, alla libera attivita'
imprenditoriale: e non mi riferisco alla sicurezza e altre
regole benefiche, ma alle pastoie burocratiche, alla
criminalizzazione, al fatto che in Italia, ogni volta che
capita un incidente, parte subito il penale, prima ancora
che si sia esaminato se c'e' stato del "possibile" dolo.
E non dimentichiamo l'ottusa difesa delle posizioni
dominanti: appena una attivita' giovane comincia a toccare
il "chi e' chi" in Italia, parte subito l'azione corruttrice
che arriva fino a togliere il fido bancario alla nuova
entrata. E gia', e poi c'e' la pratica impossibilita' di
ottenere un credito, se non leccando politici e burocrati
il che ovviamente porta ad un certo tipo di imprenditoria
poco sana, immorale, incapace di sostenersi per i suoi meriti.
"Il problema è che gli arrivi di stranieri sono in forte
calo: 16mila sbarcati nel primo semestre 2018, contro
i 76mila del primo semestre 2017, mentre il trend di
emigrazione italiana non diminuisce."
E' per questo allora, che si mandano le NGO fino sotto la
costa libica ? Ditelo. Ma sarebbe piu' umano dare un visto
a pagamento, con biglietto aereo incluso, direttamente ai
consolati italiani nel mondo. Solo delle carogne costringono
quelle persone a spendere 5 mila euro per morire annegati
nel Mediterraneo, quando basterebbe offrire loro un biglietto
aereo di andata e ritorno (l'accoglienza non deve essere
garantita come se fosse in vendita) e tutti i servizi
connessi (ospitalita' in un campo di accoglienza - resta da
vedere se chiuso per la durata della pratica) alla tariffa
di 2 mila euro, per la durata della concessione di restare
in Italia. Carogne o politici al soldo delle mafie criminali.
Ma qui siamo alla follia!
"Carceri. Per il ministro Salvini ha poco senso “tenerli qua,
pagandoli 300 euro al giorno”; propone di far scontare loro
la pena nei Paesi d’origine. Al 31/05/2018, secondo il
ministero della Giustizia, nelle carceri italiane ci sono
19.929 stranieri, il 34% dei detenuti. L’Associazione Antigone
calcola un costo giornaliero di 137 euro pro capite, un
miliardo l’anno, ma la spesa per l’80% è destinata ai costi
del personale."
Gia' come dire che un albergo non dovrebbe calcolare il
costo del personale nella fattura al cliente, ma solo le
spese vive: consumi di energia, usare dei materiali,
cibo mangiato, etc.
"Secondo il ministero (dati del 2013) lo Stato spende
9,26 euro al giorno per il mantenimento in senso stretto
di ogni detenuto: fa 67,5 milioni l’anno per gli stranieri."
Il personale carcerario e' fondamentale per il funzionamento
di un carcere e *DEVE* essere proporzionato al numero di
carcerati, esattamente come il costo di camerieri, portieri,
facchini, manutentori, etc. fa parte del costo di
funzionamento di un albergo !!! Quindi se ci sono 20'000
stranieri, ci sono anche guardie carcerarie e costi di
manutenzione e di personale corrispondenti che *NON* si
possono dimenticare !!!
"È la voce che fa la differenza. Uno studio di Itinerari
Previdenziali la stima in 11 miliardi l’anno, cifra che da
sola farebbe virare i conti al passivo. È ottenuta ripartendo
il costo della sanità pubblica, 112 miliardi annui, su una
quota stimata in 6 milioni di stranieri. Stime più accurate,
comprese quelle dell’Istituto superiore di Sanità, dicono
però che la percentuale di ricoveri e cure tra gli stranieri
è circa la metà rispetto agli italiani."
Sara' vero (ed i famigliari malati o anziani importati ?),
ma nei costi sanitari dovuto dai migranti, sono stati
calcolati i costi sanitari a loro imputabili. Italiani
investiti dai guidatori fuori regola, accoltellati,
o che in altro modo sono stati ricoverati a causa di
"incontri" con queste "risorse" ?
E poi, i danni economici causati dai comportamenti criminali ?
Nei processi c'e' da aspettare che di fatto non pagano mai,
sono nullatenenti. Questi sono costi che non vanno direttamente
a bilancio dello Stato, come e' per le spese carcerarie e
sanitaria, ma sono costi che prima o poi finiscono anche
addosso al bilancio pubblico. Per esempio come minore entrate
fiscali da parte degli italiani vittime. Qualche stima ?
La conclusione quindi e' molto traballante:
"A conti fatti, il saldo meramente economico
dell’immigrazione può considerarsi in pareggio, compresi
i costi dell’emergenza, a patto che immigrati continuino
ad arrivarne."
Ed infatti, qualcuno meno "buonista" arriva ad altra
conclusione:
<http://www.ilgiornale.it/news/cronache/adesso-certificano-i-numeri-i-
migranti-sono-solo-costo-1526395.html>
"I numeri parlano chiaro: i migranti non sono un guadagno.
O almeno non lo sono per come ce l'hanno sempre raccontata."
"La favoletta "ci pagheranno le pensioni", per quanto
formalmente corretta, non tiene infatti conti di altri
fattori. Come le spese mediche per gli immigrati
(anche irregolari)."
"... gli stranieri in Italia sarebbero 5 milioni cui si
aggiungono 400 mila regolari non residenti e 200mila
richiedenti asilo; si stimano poi circa 435 mila irregolari
(che pare una sottostima se consideriamo tutte le sanatorie
di regolarizzazione dal 1990)". E questi immigrati, regolari
e clandestini, che in totale sarebbero 6 milioni, "per la
sola sanità richiedono un onere di circa 11 miliardi l'anno".
"A conti fatti, dunque, i 700 milioni l'anno di arrivo
tra pensioni erogate e contributi pagati sfuma così con i
costi della sanità. In totale, scrive Libero, il conto segna
un rosso da 10,3miliardi. Non è finita. Senza contare
ovviamente che a bilancio lo Stato ha messo 4,6-5 miliardi
l'anno per la gestione degli sbarchi e l'accoglienza dei
migranti."
mandano i figli a scuola, pagano tasse e contributi
e producono il 10% del PIL ..."
e' l'incipit di tanti interventi di chi vuole spalancare
le porte al parassitismo migratorio, e nel contempo
spingere sempre piu' giovani italiani ad abbondare le
zone che piu' vengono disastrate da tale politica di
crumiraggio del lavoro.
Qualcuno si e' preso la briga di guardare un po' meglio
i conti, specialmente da quando le tesi della quinta
colonna renziana nella persona del sig.Tito Boeri e'
stata messa sotto osservazione dal nuovo governo.
<https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2018/07/05/ecco-
costi-e-benefici-bilancio-degli-stranieri-che-vivono-in-italia/4471810/>
Secondo questo giornalista, i conti sono in pareggio.
Tutto bene lo stesso ? Per nulla, perche' in Italia ci
sono un numero di disoccupati pari al numero di migranti,
il che dovrebbe dare ragione di riflessione anche ai piu'
ottusi. Traduzione: per ogni crumiro che paga contributi
va aggiunto il costo sociale per il bilancio pubblico ed
INPS di un italiano disoccupato, specialmente se giovani,
il che significa che in futuro avremo un giovane senza
contribuzione pensionistica, ovvero un carico sociale a
lungo termine. Io ogni caso, scorriamo qualche numero:
E' numeri dall'anno scorso: il 9% del Pil è prodotto
dagli immigrati. 600mila gli imprenditori immigrati.
E poi:
"E sulla necessità di stranieri per pagare le pensioni agli
italiani, l'ufficio parlamentare di bilancio conferma la
stima dell'Inps."
ATTENZIONE: questo sopra e' solo una questione di cassa.
In realta' e' come usare un fido bancario (i contributi
dei migranti sono un "prestito" e non una pagamento a
fondo perduto) per pagare le spese correnti: prima o poi
qualcuno dovra' restituire quei soldi.
E poi:
"Per il ministero dell’Economia nel 2018 la gestione dei
migranti ci costerà 4,6 miliardi, l’Europa ne mette
80 milioni, ..."
Una cifra irrisoria, che avrebbe dovuto essere scritta
cosi': 0,08 miliardi.
"... ma ci “permette” di non contabilizzare le cifre nel
deficit."
Il fatto che l'Europa ci permette di non contabilizzare
quelle cifre nel calcolo del rapporto debito/PIL per il
rispetto dei parametri europei, non significa che il
debito sparisce. Quei 4,5 miliardi qualcuno li deve pagare.
A quanto ammonta l'esborso attuale dei redditi di
cittadinanza ?
E poi:
"Dai circa 2,4 milioni di occupati stranieri, la fondazione
Leone Moressa stima un apporto al Pil nel 2015 (ultimi dati
disponibili) di 130 miliardi, quasi il 9%; per Confindustria
sono 120."
Una parte di questi se ne vanno subito via:
"Mentre 5,5 miliardi sono le rimesse che mandano in contanti
nei paesi d’origine, denaro quindi non speso in Italia."
Forse potranno sembrare pochi rispetto al PIL, ma guardate
meglio la cifra e paragonatela al costo della gestione dei
migranti. Potremo fare pagare tale costo direttamente ai
migranti ?
E poi gli imprenditori:
"Secondo Unioncamere sono 600mila e rappresentano
il 42% dell’aumento delle imprese registrato in
Italia nel 2017."
Chiariamo che questi imprenditori non sono "se non
ci fossero loro, non ci sarebbe il nulla".
In realta' questi imprenditori "scacciano" gli
italiano, esattamente come il nigeriano che lavora
a 2 euro all'ora scaccia il manovale italiano.
Nel settore edile, ad esempio, i migranti fanno prezzi
stracciati perche' (chi ha avuto l'esperienza di averl
per i lavori dei propri fabbricati potra' confermare):
a) non hanno intenzione di restare stabilmente in Italia,
ma molti hanno gia' preventivato di chiudere (ed i primi
l'hanno gia' fatto) dopo pochi anni, e dato che
l'intenzione e' di uscire dall'Italia, tornando nel paese
d'origine, non hanno timore delle conseguenze civili
(cause di natura economica) di lavori malfatti.
b) lavorano per molti meno, gli autonomi migranti non
si differenziano in questo dai lavoratori migranti,
spesso lavora un clan famigliare, con i rapporti
economici gestiti come comune, buona parte in nero
c) non gliene frega nulla delle norme e delle leggi sulla
sicurezza e sulle installazioni, perche' la burocrazia di
controllo e repressione in Italia e' cosi' lenta, che
quando finalmente arriva la sanzione hanno gia' chiuso
l'attivita' e sono "espatriati" (quindi non raggiungibili)
Nel settore della ristorazione non e' diverso, ed i NAS
possono raccontarvi storie di orrore di cio' che trovano.
Ovviamente un italiano raramente ha lo stomaco per fare
cose simili, anche perche' l'ipotesi di fuggire all'estero
per non finire in carcere, non e' in cima alle scelte di
un italiano. Per uno straniero invece si tratta di tornare
a casa, portandosi con se i soldi raccolti.
In altre parole quei 600'000 imprenditori includono anche
tanta illegalita' e violazione di norme di salute e
sicurezza, rendendo l'Italia un paese piu' rischioso per
i suoi cittadini. Senza dimenticare i danni economici per
rifare lavori malfatti o ripristinare situazioni dove e'
stato portato via del valore. Costi che andrebbero
quantificati: anche se fossero solo un 10% del fatturato,
viene fuori una cifra da non scherzare.
Inoltre i lavoratori autonomi italiani che hanno rinunciato
diventano un peso per lo Stato italiano. Una volta che
hanno finito i risparmi, hanno diritto all'assistenza
sociale; vogliamo contabilizzare questo costo, a carico
anche dell'INPS, oltre che degli enti locali ?
"Immigrati regolari, che pagano contributi e tasse:
7,2 miliardi solo di Irpef nel 2016."
Qui e' facile un conteggio statistico alla trilussa:
7'200'000'000 / 5'500'000 = 1'309 euro/pro-capite
Quello medio italiano e' di 10'800 euro/pro-capite
E' chiaro che il livello di tassazione (pressione
fiscale) apportato dai migranti e' 8 volte meno
di quello nazionale. Se prosegue la sostituzione
etnica, avremo un paese sempre piu' povero, sempre
con meno risorse. La matematica qui e' semplicistica,
ma inequivocabile, con un chiaro segno di cosa
riceve il paese. Saranno qualche euro in piu' o in
meno, ma l'ordine di grandezza e' incolmabile.
E poi abbiamo gli evasori migranti:
"Gli irregolari, circa 500 mila (ammesso che non abbiano
varcato le frontiere), sono per lo più un costo. Unico
ricavo per lo Stato: le imposte indirette sui consumi."
Il che e' un argomento in piu' per la mia tesi che si
vada ad abolire le imposte dirette sui lavoratori
dipendenti ed autonomi. Ma in cambio portare l'IVA al
30%-35%, a quanto occorre per pareggiare le mancate
entrate, detratti pero' gli enormi risparmi (su tutto
il sistema di acquisizione, controllo, esazione,
lotta all'evasione).
L'IVA la 30%-35% renderebbe l'Italia un paese costoso
per i migranti, costretti cosi' a contribuire fiscalmente
alla pari dei cittadini italiani, e forse l'Italia non
sarebbe piu' cosi' appettibile.
"Tre quarti di colf e badanti nelle case italiane sono
stranieri: filippini, ucraini, peruviani. Per lo più
regolari grazie alle sanatorie del 2008 e 2012."
Sarebbe il caso di conoscere "quanti" sono i regolari.
"Non hanno portato via lavoro agli italiani, perché
nonostante l’11% di disoccupazione (il 33% tra i giovani)
sono posizioni poco richieste."
Questa e' la stessa logica degli schiavisti del cotone
americani. Dato che nessuno locale e' disposto a lavorare
per il solo vitto ed alloggio ed una mancia, allora
importiamo schiavi neri dall'Africa.
L'idea che invece dovremo istituire i servizi necessari
a livello pubblico, con personale stipendiato a livello
decente per una nazione che vuole dirsi civilizzata,
non passa proprio per la testa a chi e' in un vero
razzista nelle azioni, nonostante i declami del contrario ?
"Come non lo portano via gli stagionali semi-schiavi, in
gran parte africani irregolari, che raccolgono pomodori
nel Salento o nella Piana di Gioia Tauro, dove la
disoccupazione giovanile supera il 50%."
Quando ho letto questa frase, mi sono vergognato di essere
concittadino dell'autore di quelle parole. Se non capite
perche', e' inutile che ve lo spiego, come lo sarebbe a
spiegare al Ku Klux Klan che siamo tutti uguali.
"Che gli immigrati facciano “lavori che gli italiani non
vogliono più fare”, o meglio che nessuno dovrebbe fare
in quelle condizioni, è una realtà."
Il fatto che nessuno (o quasi, disperati ci sono ovunque
ed in ogni tempo) sia disposto a raccogliere il cotone
per un mero vitto ed alloggio, non e' la scusa per
importare dall'estero chi e' disposto ad accontentarsi.
Ma il termine "crumiro" e' proprio scomparso del tutto
dal lessico comune nazionale ?!!! Dove sono finiti i
sindacalisti del secolo scorso, quelli VERI!!!
Oggi i cosidetti "sindacalisti" si comportano in realta'
come rappresentanti dei fasci delle corporazioni,
intenti a difendere l'orticello dei loro iscritti.
Come se fosse quello l'ideale comunista e/o socialista.
Scusate, ma ho avuto un momento di profonda nausea.
"Il nostro sistema produttivo ha poca necessità di persone
qualificate ..."
Se si punta a competere sul costo del lavoro invece che
sulla automazione e meccanizzazione, questa e' ovvio.
Ma attenzione, cosi' ci troviamo a farci battere dalla
concorrenza olandese nel mercato dei pomodori !!! Un
paese dal clima sfavorevole, con una manodopera
qualificata a *NON* stagionale, cioe' stipendiati regolari,
che batte alla grande in prezzi e qualita', la produzione
di un paese mediterraneo. Basta questa osservazione per
capire, che a parte gli interessi di latifondisti e
e concrezioni di interessi storici (come i "caporali"),
l'opzione delle "persone poco qualificate" e' perdente,
ci riporta l'Italia agli anni '50.
".... e così molti disoccupati, non trovando un lavoro
all’altezza delle aspettative, non lo cercano più."
E poi:
"Così abbiamo un tasso di attività di 10 punti più basso
rispetto ai principali Paesi Ue."
Se la soluzione stupida e' quella di pensare che importare
migranti farebbe aumentare il tasso di attivita' ... e' da
idioti! C'e' una questione aritmetica: se per ogni
migranti, creo un disoccupato, l'equazione non ha soluzione.
Cretini!
"Gli immigrati versano 8 miliardi di contributi annui e ne
ricevono 3 in prestazioni: un saldo positivo di 5 miliardi."
In questa cifra pero' non e' calcolato il peso del sostegno
economico presente dei 5,5 milioni di disoccupati causati
dai migranti.
In queste cifra non e' calcolato il costo della pensione
che dovra' essere data in cambio in futuro ed il costo
della pensione sociale che dovra' essere data all'italiano
che non avra' praticamente potuto lavorare per tutta la vita.
"... per Inps servono i contributi di 140 mila immigrati
in più ogni anno."
Oppure serve di tagliare l'enorme carico delle baby
pensioni, di diritti acquisiti senza relativi contributi,
dei privilegi immeritati o ottenuti in conflitto di
interessi (quando chi decide la cifra e' il beneficiario).
"O dovrebbero emigrare meno gli italiani: nel 2016 se ne
sono andati in 115 mila."
Dovremo togliere tutti gli ostacoli posti dal sig.Berlusconi
e culminati con il sig.Monti, alla libera attivita'
imprenditoriale: e non mi riferisco alla sicurezza e altre
regole benefiche, ma alle pastoie burocratiche, alla
criminalizzazione, al fatto che in Italia, ogni volta che
capita un incidente, parte subito il penale, prima ancora
che si sia esaminato se c'e' stato del "possibile" dolo.
E non dimentichiamo l'ottusa difesa delle posizioni
dominanti: appena una attivita' giovane comincia a toccare
il "chi e' chi" in Italia, parte subito l'azione corruttrice
che arriva fino a togliere il fido bancario alla nuova
entrata. E gia', e poi c'e' la pratica impossibilita' di
ottenere un credito, se non leccando politici e burocrati
il che ovviamente porta ad un certo tipo di imprenditoria
poco sana, immorale, incapace di sostenersi per i suoi meriti.
"Il problema è che gli arrivi di stranieri sono in forte
calo: 16mila sbarcati nel primo semestre 2018, contro
i 76mila del primo semestre 2017, mentre il trend di
emigrazione italiana non diminuisce."
E' per questo allora, che si mandano le NGO fino sotto la
costa libica ? Ditelo. Ma sarebbe piu' umano dare un visto
a pagamento, con biglietto aereo incluso, direttamente ai
consolati italiani nel mondo. Solo delle carogne costringono
quelle persone a spendere 5 mila euro per morire annegati
nel Mediterraneo, quando basterebbe offrire loro un biglietto
aereo di andata e ritorno (l'accoglienza non deve essere
garantita come se fosse in vendita) e tutti i servizi
connessi (ospitalita' in un campo di accoglienza - resta da
vedere se chiuso per la durata della pratica) alla tariffa
di 2 mila euro, per la durata della concessione di restare
in Italia. Carogne o politici al soldo delle mafie criminali.
Ma qui siamo alla follia!
"Carceri. Per il ministro Salvini ha poco senso “tenerli qua,
pagandoli 300 euro al giorno”; propone di far scontare loro
la pena nei Paesi d’origine. Al 31/05/2018, secondo il
ministero della Giustizia, nelle carceri italiane ci sono
19.929 stranieri, il 34% dei detenuti. L’Associazione Antigone
calcola un costo giornaliero di 137 euro pro capite, un
miliardo l’anno, ma la spesa per l’80% è destinata ai costi
del personale."
Gia' come dire che un albergo non dovrebbe calcolare il
costo del personale nella fattura al cliente, ma solo le
spese vive: consumi di energia, usare dei materiali,
cibo mangiato, etc.
"Secondo il ministero (dati del 2013) lo Stato spende
9,26 euro al giorno per il mantenimento in senso stretto
di ogni detenuto: fa 67,5 milioni l’anno per gli stranieri."
Il personale carcerario e' fondamentale per il funzionamento
di un carcere e *DEVE* essere proporzionato al numero di
carcerati, esattamente come il costo di camerieri, portieri,
facchini, manutentori, etc. fa parte del costo di
funzionamento di un albergo !!! Quindi se ci sono 20'000
stranieri, ci sono anche guardie carcerarie e costi di
manutenzione e di personale corrispondenti che *NON* si
possono dimenticare !!!
"È la voce che fa la differenza. Uno studio di Itinerari
Previdenziali la stima in 11 miliardi l’anno, cifra che da
sola farebbe virare i conti al passivo. È ottenuta ripartendo
il costo della sanità pubblica, 112 miliardi annui, su una
quota stimata in 6 milioni di stranieri. Stime più accurate,
comprese quelle dell’Istituto superiore di Sanità, dicono
però che la percentuale di ricoveri e cure tra gli stranieri
è circa la metà rispetto agli italiani."
Sara' vero (ed i famigliari malati o anziani importati ?),
ma nei costi sanitari dovuto dai migranti, sono stati
calcolati i costi sanitari a loro imputabili. Italiani
investiti dai guidatori fuori regola, accoltellati,
o che in altro modo sono stati ricoverati a causa di
"incontri" con queste "risorse" ?
E poi, i danni economici causati dai comportamenti criminali ?
Nei processi c'e' da aspettare che di fatto non pagano mai,
sono nullatenenti. Questi sono costi che non vanno direttamente
a bilancio dello Stato, come e' per le spese carcerarie e
sanitaria, ma sono costi che prima o poi finiscono anche
addosso al bilancio pubblico. Per esempio come minore entrate
fiscali da parte degli italiani vittime. Qualche stima ?
La conclusione quindi e' molto traballante:
"A conti fatti, il saldo meramente economico
dell’immigrazione può considerarsi in pareggio, compresi
i costi dell’emergenza, a patto che immigrati continuino
ad arrivarne."
Ed infatti, qualcuno meno "buonista" arriva ad altra
conclusione:
<http://www.ilgiornale.it/news/cronache/adesso-certificano-i-numeri-i-
migranti-sono-solo-costo-1526395.html>
"I numeri parlano chiaro: i migranti non sono un guadagno.
O almeno non lo sono per come ce l'hanno sempre raccontata."
"La favoletta "ci pagheranno le pensioni", per quanto
formalmente corretta, non tiene infatti conti di altri
fattori. Come le spese mediche per gli immigrati
(anche irregolari)."
"... gli stranieri in Italia sarebbero 5 milioni cui si
aggiungono 400 mila regolari non residenti e 200mila
richiedenti asilo; si stimano poi circa 435 mila irregolari
(che pare una sottostima se consideriamo tutte le sanatorie
di regolarizzazione dal 1990)". E questi immigrati, regolari
e clandestini, che in totale sarebbero 6 milioni, "per la
sola sanità richiedono un onere di circa 11 miliardi l'anno".
"A conti fatti, dunque, i 700 milioni l'anno di arrivo
tra pensioni erogate e contributi pagati sfuma così con i
costi della sanità. In totale, scrive Libero, il conto segna
un rosso da 10,3miliardi. Non è finita. Senza contare
ovviamente che a bilancio lo Stato ha messo 4,6-5 miliardi
l'anno per la gestione degli sbarchi e l'accoglienza dei
migranti."