F.O.
2016-07-11 07:11:45 UTC
settore primario:
fuori dalla UE, spariscono i sussidi e sparisce l'accesso dei prodotti
italiani del primario nella UE causa di dazi e contingentamenti per
proteggere il "Made in Euro".
Si puo' eccespire che i sussidi al primario si potrebbero dare in
lire, ma poiché l'agricoltura intensiva necessita di ENERGIA (carburanti
ed energia elettrica e prodotti chimici per i fertilizzanti) ed
entrambi scarseggiano in italia essendo l'italia importatore netto di
materie prime, il settore primario importerebbe inflazione che verrebbe
traslata sul mercato interno mentre l'export in Euro non ne gioverebbe
per il mancato accesso al mercato unico europeo. Per i consumatori
italiani, tutto sarebbe piu' caro per i consumatori: da un litro
di latte ad un kilo di pane, ad un kilo di carne di maiale.
settore secondario:
fuori dalle UE, sparisce la possibilità di esportare prodotti nel
mercato unico, tornerebbero dazi e contingentamenti. I semilavorati
esteri e le materie prime costerebbero di piu' e le aziende (che non
hanno ancora delocalizzato) non esporterebbero piu' in Europa e quindi
chiuderebbero o delocalizzerebbero rapidamente dato che il 70%
dell'export é in Euro mentre il 30% in dollari sul mercato mondiale.
Tutti i prodotti dalle auto, ai telefonini, computer, televisori
tornerebbero ad avere prezzi capestro come negli anni ottanta, per cui
non ci si potrebbe piu' mettere le mani.
Gli investimenti in banda larga non servirebbero ad una cippa,
mancando l'hardware e le fabbriche per costruire l'hardware per il
segmento office & home.
Qualche koglione sgabbiato uscito dal manicomio, potrebbe eccepire che
cosi' si aprirebbero in italia qualche fabbrica di televisioni, hardware
per computer e telefonini.
Dimenticherebbe pero' che tutte le economie di scala stanno in Asia e
quindi non verrà nessuno ad aprire fabbriche in Italia.
Per altro in un paese con alte tasse (per finanziare la spesa pubblica)
ancorché con valuta debolissima, non converrebbe investire dato che
l'accesso al mercato unico sarebbe precluso e comunque i manufatti
prodotti in Italia costerebbero sempre di piu' che produrli in rupia o
youan.
Mancando materie prime, energia, per quello che ancora esisterebbe in
italia ad un'economia in trasformazione, la leva della svalutazione
equivale a spararsi un colpo di revolver alla tempia. Specie se si guarda
alla struttura del secondario italiano, * un tessuto industriale che da
molto tempo é in dissolvimento in quanto composto da piccole aziende,
incapaci di produrre brevetti, per ottenere vantaggi competitivi.
Meno che mai la FIAT tornerebbe ad aprire fabbriche in italia, dato
che ha delocalizzato proprio per alti costi, alte tasse, domanda interna
asfittica, qualità di prodotto scadente e carenza di brevetti e quindi
bassa innovazione ed impossibilità di servire il mercato mondiale
dall'Italia ottenendo economie di scala e dimensioni adeguate per reggere
al mercato mondiale.
Settore terziario
La p.a. diventerebbe ipertrofica: in classe ci sarebbero piu' professori
che studenti. Nei comuni, provincie, grandi areee metropolitane ci
sarebbero piu' impiegati comunali che cittadini e salirebbero gli
adempimenti del cazzo e le tasse. Ufficialmente tutti impiegati pubblici
ma poi tutti moriremmo di fame come nell'economia collettivista russa.
L'attività economica nazionale sarebbe come é adesso la costruzione di
montagne di debito (anche ai livelli intermedi della p.a. decentrata),
risorse che poi finirebbero in mille rivoli di furti ed opere inutili mai
finite o con qualità inadeguata senza pena legale ai colpevoli a causa
della frammentazione delle competenze e la polverizzazione delle
responsabilità con un sistema giuridico a 3 livelli, dove impera la
prescrizione.
Ovviamente crescerebbero sempre di piu' le tasse, piu' spesa
pubblica, equivale a dire meno investimenti privati, un percorso che
porterebbe l'italia a diventare sempre piu' economia collettivista.
Le banche italiane piccole e sottocapitalizzate scoppierebbero: cariche
come sono di titoli di cartastraccia, pardon merda di stato italiana, con
loro andrebbero dietro le assicurazioni, fondi pensione. A nulla
servirebbe la politica restrittiva di bankitalia per difendere la
liretta, con la marea di merdebito fatto. Questo processo creerebbe
all'inizio il panico agli sportelli nei consumatori e blocco della
circolazione del contante e rapida perdita dell'uso della moneta.
Bankitalia inonderebbe di lire il paese, aggiungendo inflazione monetaria
a quella già importata dall'esterno.
Contemporaneamente la Sanita pubblica andrebbe rapidamente al collasso:
nuovi farmaci stranieri e terapie sarebbero troppo costose da importare.
In poco tempo, scioperi fiscali, attacchi alla proprieta privata, moti
secessionisti, moti mafiosi, strategia della tensione (come se non
bastasse già quello che é accaduto negli anni settanta) con l'aggravante
molto piu' alto che senza petrolio arabo, senza gas gas algerino, senza
metano russo, senza corrente francese in poco tempo il paese
semplicemente si fermerebbe!.
Il turismo non credo che si svilupperebbe piu' di tanto, perché
nonostante i prezzi bassi, con un paese con un inflazione a 3 cifre, ci
sarebbero tumulti, lotte sociali, tra italiani contro gli immigrati
clandestini, lotte tra italiani vs italiani, tutti in lotta per la spesa
pubblica ed il lavoro che non c'e'.
Ovviamente inizierebbero dinamiche dissolutive e disgregative:
1-con il nord secessionista e scioperi fiscali e diritto
d'autodeterminazione,
2-il sud carogna strutturale con le cosce aperte sul nord africa
guadagnerebbe e vivrebbe dall'importazione d'immigrati clandestini e
rapidamente s'innesterebbe il processo di trasfigurazione medioevale.
3-nelle altre regioni italiane s'innesterebbe il processo disgregativo
delle monete coupon nei distretti in cui sarebbe possibile integrare
energia (idroelettrica, geotermica), settore primario e conserviero,
acqua e sanità con la formazione di enclave chiuse.
4-le città diventerebbero luoghi ad alto rischio con alta criminalità ed
attacco alla proprietà privata, senza lavoro, senza cibo, tali
conurbazioni conoscerebbero un flusso di spopolamento dalla città alle
campagne per ritornare a coltivare la terra e sopravvivere. Mancando la
terra per tutti, rapidamente si riformerebbero la casta dei servi della
gleba.
Questo piu' o meno, qualitativamente é la sentenza di morte economica
pronunciata da Leontief.
In termini di Modello IS-LM si avrebbe una traslazione delle due curve,
con un nuovo punto di equilibrio poco stabile che tenderebbe a
peggiorare, causando sempre piu' alti tassi d'interesse e minor
reddito.
Molto prima del lungo periodo di keynes, si perderebbe l'uso della moneta
come appunto la storia della Germania di Weimar insegna.
In termini di curva di Phelps, l'italia prenderebbe il largo in uno
spazio di punti con piu' alta inflazione e piu' alta disoccupazione (cosa
per altro già storicamente nota) per cui, persobalmente stimo che prima
dei 5 anni la moneta di conto piu' usata in Italia, sarebbe il 5.56NATO.
Vi piace questo quadretto?!
:-D
fuori dalla UE, spariscono i sussidi e sparisce l'accesso dei prodotti
italiani del primario nella UE causa di dazi e contingentamenti per
proteggere il "Made in Euro".
Si puo' eccespire che i sussidi al primario si potrebbero dare in
lire, ma poiché l'agricoltura intensiva necessita di ENERGIA (carburanti
ed energia elettrica e prodotti chimici per i fertilizzanti) ed
entrambi scarseggiano in italia essendo l'italia importatore netto di
materie prime, il settore primario importerebbe inflazione che verrebbe
traslata sul mercato interno mentre l'export in Euro non ne gioverebbe
per il mancato accesso al mercato unico europeo. Per i consumatori
italiani, tutto sarebbe piu' caro per i consumatori: da un litro
di latte ad un kilo di pane, ad un kilo di carne di maiale.
settore secondario:
fuori dalle UE, sparisce la possibilità di esportare prodotti nel
mercato unico, tornerebbero dazi e contingentamenti. I semilavorati
esteri e le materie prime costerebbero di piu' e le aziende (che non
hanno ancora delocalizzato) non esporterebbero piu' in Europa e quindi
chiuderebbero o delocalizzerebbero rapidamente dato che il 70%
dell'export é in Euro mentre il 30% in dollari sul mercato mondiale.
Tutti i prodotti dalle auto, ai telefonini, computer, televisori
tornerebbero ad avere prezzi capestro come negli anni ottanta, per cui
non ci si potrebbe piu' mettere le mani.
Gli investimenti in banda larga non servirebbero ad una cippa,
mancando l'hardware e le fabbriche per costruire l'hardware per il
segmento office & home.
Qualche koglione sgabbiato uscito dal manicomio, potrebbe eccepire che
cosi' si aprirebbero in italia qualche fabbrica di televisioni, hardware
per computer e telefonini.
Dimenticherebbe pero' che tutte le economie di scala stanno in Asia e
quindi non verrà nessuno ad aprire fabbriche in Italia.
Per altro in un paese con alte tasse (per finanziare la spesa pubblica)
ancorché con valuta debolissima, non converrebbe investire dato che
l'accesso al mercato unico sarebbe precluso e comunque i manufatti
prodotti in Italia costerebbero sempre di piu' che produrli in rupia o
youan.
Mancando materie prime, energia, per quello che ancora esisterebbe in
italia ad un'economia in trasformazione, la leva della svalutazione
equivale a spararsi un colpo di revolver alla tempia. Specie se si guarda
alla struttura del secondario italiano, * un tessuto industriale che da
molto tempo é in dissolvimento in quanto composto da piccole aziende,
incapaci di produrre brevetti, per ottenere vantaggi competitivi.
Meno che mai la FIAT tornerebbe ad aprire fabbriche in italia, dato
che ha delocalizzato proprio per alti costi, alte tasse, domanda interna
asfittica, qualità di prodotto scadente e carenza di brevetti e quindi
bassa innovazione ed impossibilità di servire il mercato mondiale
dall'Italia ottenendo economie di scala e dimensioni adeguate per reggere
al mercato mondiale.
Settore terziario
La p.a. diventerebbe ipertrofica: in classe ci sarebbero piu' professori
che studenti. Nei comuni, provincie, grandi areee metropolitane ci
sarebbero piu' impiegati comunali che cittadini e salirebbero gli
adempimenti del cazzo e le tasse. Ufficialmente tutti impiegati pubblici
ma poi tutti moriremmo di fame come nell'economia collettivista russa.
L'attività economica nazionale sarebbe come é adesso la costruzione di
montagne di debito (anche ai livelli intermedi della p.a. decentrata),
risorse che poi finirebbero in mille rivoli di furti ed opere inutili mai
finite o con qualità inadeguata senza pena legale ai colpevoli a causa
della frammentazione delle competenze e la polverizzazione delle
responsabilità con un sistema giuridico a 3 livelli, dove impera la
prescrizione.
Ovviamente crescerebbero sempre di piu' le tasse, piu' spesa
pubblica, equivale a dire meno investimenti privati, un percorso che
porterebbe l'italia a diventare sempre piu' economia collettivista.
Le banche italiane piccole e sottocapitalizzate scoppierebbero: cariche
come sono di titoli di cartastraccia, pardon merda di stato italiana, con
loro andrebbero dietro le assicurazioni, fondi pensione. A nulla
servirebbe la politica restrittiva di bankitalia per difendere la
liretta, con la marea di merdebito fatto. Questo processo creerebbe
all'inizio il panico agli sportelli nei consumatori e blocco della
circolazione del contante e rapida perdita dell'uso della moneta.
Bankitalia inonderebbe di lire il paese, aggiungendo inflazione monetaria
a quella già importata dall'esterno.
Contemporaneamente la Sanita pubblica andrebbe rapidamente al collasso:
nuovi farmaci stranieri e terapie sarebbero troppo costose da importare.
In poco tempo, scioperi fiscali, attacchi alla proprieta privata, moti
secessionisti, moti mafiosi, strategia della tensione (come se non
bastasse già quello che é accaduto negli anni settanta) con l'aggravante
molto piu' alto che senza petrolio arabo, senza gas gas algerino, senza
metano russo, senza corrente francese in poco tempo il paese
semplicemente si fermerebbe!.
Il turismo non credo che si svilupperebbe piu' di tanto, perché
nonostante i prezzi bassi, con un paese con un inflazione a 3 cifre, ci
sarebbero tumulti, lotte sociali, tra italiani contro gli immigrati
clandestini, lotte tra italiani vs italiani, tutti in lotta per la spesa
pubblica ed il lavoro che non c'e'.
Ovviamente inizierebbero dinamiche dissolutive e disgregative:
1-con il nord secessionista e scioperi fiscali e diritto
d'autodeterminazione,
2-il sud carogna strutturale con le cosce aperte sul nord africa
guadagnerebbe e vivrebbe dall'importazione d'immigrati clandestini e
rapidamente s'innesterebbe il processo di trasfigurazione medioevale.
3-nelle altre regioni italiane s'innesterebbe il processo disgregativo
delle monete coupon nei distretti in cui sarebbe possibile integrare
energia (idroelettrica, geotermica), settore primario e conserviero,
acqua e sanità con la formazione di enclave chiuse.
4-le città diventerebbero luoghi ad alto rischio con alta criminalità ed
attacco alla proprietà privata, senza lavoro, senza cibo, tali
conurbazioni conoscerebbero un flusso di spopolamento dalla città alle
campagne per ritornare a coltivare la terra e sopravvivere. Mancando la
terra per tutti, rapidamente si riformerebbero la casta dei servi della
gleba.
Questo piu' o meno, qualitativamente é la sentenza di morte economica
pronunciata da Leontief.
In termini di Modello IS-LM si avrebbe una traslazione delle due curve,
con un nuovo punto di equilibrio poco stabile che tenderebbe a
peggiorare, causando sempre piu' alti tassi d'interesse e minor
reddito.
Molto prima del lungo periodo di keynes, si perderebbe l'uso della moneta
come appunto la storia della Germania di Weimar insegna.
In termini di curva di Phelps, l'italia prenderebbe il largo in uno
spazio di punti con piu' alta inflazione e piu' alta disoccupazione (cosa
per altro già storicamente nota) per cui, persobalmente stimo che prima
dei 5 anni la moneta di conto piu' usata in Italia, sarebbe il 5.56NATO.
Vi piace questo quadretto?!
:-D