Post by Luca P.Post by KenZPost by Luca P.Beh, l'immissione di nuova moneta avviene tramite l'acquisto di titoli,
quindi è subordinata all'incremento del debito degli stati, mi pare ovvio.
No.
Quei titoli sono già sul mercato, quando la BC li acquista il
debito degli stati non incrementa. Cambia solo il detentore dei
titoli: titoli già in circolazione vanno in BC, soldi di nuova
emissione vanno nel sistema bancario priavto.
Formalmente è così; in pratica, però, i reali beneficiari dell'operazione
sono coloro che quei titoli li hanno emessi. Chi vende sul mercato
secondario prima ha PAGATO per avere quei titoli, mica glieli hanno
regalati. Alla fine quelli che ricevono denaro senza doverlo restituire
sono solo quelli che hanno emesso i titoli. Nel caso dei titoli pubblici
detenuti dalle BC, inoltre, perfino gli interessi vengono restituiti ai
governi.
Tanto per farla semplice poniamo che lo stato dal 2015 al 2019
abbia emesso 300 mld di €.
E che la BCE abbia acquistato 300 mld di titoli italiani nello
stesso periodo.
SE NON FOSSE intervenuta, lo stato avrebbe incamerato questo ammontare?
Sì!
Semplicemente perché quei titoli erano già sul mercato, cioè in
pancia alle banche. Se la BC NON FOSSE INTERVENUTA, lo stato
avrebbe raccimolato comunque 300 mld di € e le banche avrebbero
detenuto il corrispettivo in titoli.
Con il QE in azione invece... lo stato ottiene sempre e solo 300
mld di €, come nel caso precedente, ma le banche invece di detenere
titoli, ottengono 300 mld di nuova, questa sì che è nuova, moneta
in €.
Inoltre siccome c’è un nuovo pesantissimo acquirente di titoli,
il loro prezzo sale, per cui le banche (che continuano a detenere
anche altri titoli di stato in più) vedono migliorare i bilanci.
Per lo stato cosa cambia:
- in ogni caso:
. minor peso degli interessi SULLE NUOVE EMISSIONI
. stabilità del sistema finanziario protezione da eventuale
speculazione
- in caso lo stato faccia lo stesso deficit di sempre,
ovvero quel 2%, 3%, 1.6% e similari (lasciamo perdere
per un attimo il discorso avanzo primario anche se è
fondamentale per capire quanto si lascia davvero in
economia reale, ci siamo capiti insomma):
. La liquidità nuova del QE, che ha raggiunto le banche,
non incide su ciò che lo stato spende: qe o no, lo stato
da parte sua mette in economia reale sempre il 2% del pil.
. In teoria la maggiore liquidità nelle banche dovrebbe
favorire i prestiti, abbassandone i tassi. Ma ahi noi,
in pratica alla banca servono anche garanzie. Facilmente
si può intuire che, quando si parla di QE, è perché la
congiuntura non è buona, altrimenti non servirebbe. E in
quella situazione le banche non si prendono più di tanti
rischi detto terra terra.
- in caso lo stato incrementi notevolmente il deficit, e allo
stesso tempo la BC incrementi notevolmente gli acquisti via
QE, diciamo di pari passo. Allora il discorso cambia:
. I titoli che lo stato emette IN PIÙ e quindi I SOLDI IN
PIÙ CHE ARRIVERANNO all’economia reale, corrisponderanno
al contemporaneo acquisto del pari ammontare di titoli già
sul mercato.
. Il discorso è uguale al caso precedente in termini dare
avere, ma lo stato facendo PIÙ DEFICIT del solito, assicura
che PIÙ SOLDI raggiungano l’ECONOMIA REALE.
. Dal punto di vista creditizio invece resta tutto identico
al caso precedente, con la differenza in peggio che se serve
più deficit e QE rafforzato per un’emergenza come covid, le
banche prestano ancora con minore propensione.
In conclusione il QE da solo non fa raggiungere “più liquidità”
all’economia reale. Solo lo stato può assicurarlo facendo “più
deficit”. Ecco perché il QE è un gran bene per la finanza, ma
non è detto che lo sia in modo altrettanto immediato per
l’economia reale.